La Sfida di Aldo Spoldi-I soldatini dell’Accademia dello Scivolo duellano con le pedine del gioco degli Scacchi di Duchamp

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La mostra La Sfida di Aldo Spoldi, a cura di Angelo Spettacoli, è durata dal 09 febbraio al 30 marzo presso l’Associazione culturale Bianca Pilat a Milano- un fregio lungo 17 metri.

Si tratta di una serie di rimandi in un sistema complesso, complesso in senso barthesiano.(vedi nota 1)

D’altronde, solo un sistema complesso può sfidare un altro sistema complesso. Infatti, come sostiene Gabriele Perretta (vedi nota 2) “La Sfida sottopone ad una critica serrata”La scacchiera duchampiana e i suoi valori […], una profonda sonda nell’esistente”, e qui probabilmente la scacchiera è, tra le altre cose, anche simbolo del sistema artistico all’epoca appena nascente. (vedi nota 3)

Pertanto, quindi, La Sfida è anche una sfida al sistema artistico stesso.
Ma partiamo con ordine.

Si tratta di un rimando allo scacchista e dadaista Marcel Duchamp.
Nello specifico azzardiamo che si tratti di un problema/paradosso scacchistico senza soluzione posto da Duchamp: all’opera Play White and Win(Gioca pedina Bianca e Vinci) del 1943.

In primis, l’opera duchampiana è a sua volta una citazione. Si tratta di un rimando ad Alice nel paese degli Specchi e il problema scacchistico posto da Lewis Carroll: Gioca Pedone Bianco(Alice) e vinci in undici mosse.

Ciò è dimostrato dallo stesso titolo dell opera duchampiana, presentata alla mostra presso la galleria Julien Levi, “Through the Big End of the Opera Glass”- attraverso la Gran Fine dell Opera Vetro- rimando a” Through the looking glass” di Lewis Caroll-letteralmente traducibile in “attraverso il vetro guardante”, tradotto in italiano col titolo “attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”.
L’Imperturbabile

scacchista è in cerca dei limiti del sistema. Aldo Spoldi gli risponde con un’apertura immaginifica: se tu sei imperturbabile, il tuo Re ha un cuore pulsante, e il cupido che hai raffigurato lo colpisce dritto nel segno. La fantasia batte la logica, i soldatini della Vascavolano sono liberi di saltellare qua e là e sedurre le tue pedine.

È una ferrata critica alle fondamenta dell’arte concettuale.
L’Arte si nutre di Muse e di Fantasia, è libera e crea Mondi, non chiude, ma fa il Marameo.

Note:

  1. “I sistemi complessi (ovvero i connotati) sono sviluppi di sistemi di sensi secondi, che sono anche essi delle lingue.[…]La lingua dei sistemi complessi è composta da lingue sussidiarie(…)All’origine dei sistemi vi sono gruppi di decisione più o meno ristretto.[…]La lingua, che è un”istituzione sociale e un insieme di valori è elaborata da un gruppo di decisione per la maggior parte dei sistemi semiologici.”-Roland Barthes
  2. vedi p. 22 in “Bestiario della scacchiera”, in “Aldo Spoldi:La Sfida. I soldatini dell’Accademia dello Scivolo duellano con le pedine del gioco degli scacchi di Duchamp”, edizione Associazione culturale Bianca Pilat, 2023
  3. lo si evince dall’analisi di Antonio Devicenti in “Marcel Duchamp gioca a scacchi”.

Bibliografia:

•Roland Barthes-Elementi di semiologia,  Eléments de sémiologie, Paris, 1964, edizione italiana Giulio Einaudi editore,X edizione, Torino,1966.
•Aldo Spoldi. La storia del Mondo, a cura di Patrizia Gillo, ed. Fondazione Marconi, Milano, 2018.
• I giornalini dell’Accademia dello Scivolo, a cura di Loredana Parmesani e Patrizia Gillo, Milano, Postmedia Books, 2018-La scalata al Castello di Rivara
•Aldo Spoldi:La Sfida. I soldatini dell’Accademia dello Scivolo duellano con le pedine del gioco degli scacchi di Duchamp”, edizione Associazione culturale Bianca Pilat, 2023, a cura di Angelo Spettacoli.

Sitografia:

Analisi del problema scacchistico posto da Carroll in Chessproblem: https://www.chessproblem.net/viewtopic.php?t=430


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